Finalmente sei qui. Ti stavamo aspettando.
- Associazione Genitori Scuole Mandelli Rodari
- 22 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Dai folletti ai draghi, dai draghi ai leoni: un nuovo anno comincia alla Rodari, fatto di nomi, colori e abbracci che diventano casa
Sì, lo sappiamo: è passato più di un mese dall’inizio della scuola. Ma certe storie, per quanto già cominciate, vale sempre la pena di raccontarle, soprattutto quando parlano di accoglienza, amicizia e piccoli grandi inizi.

Il 5 settembre i bambini che già lo scorso anno frequentavano la scuola Rodari sono stati accolti da strane impronte di draghi e di leoni.
Seguendo quelle impronte sono arrivati nel cuore della nostra scuola, dove una scritta li aspettava come un abbraccio: "Finalmente sei qui. Aspettiamo proprio te". Sì, proprio loro. Chiamati per nome, perché qui ognuno è atteso, ognuno è importante.
Insieme ai genitori, ciascun bambino ha scritto il proprio nome su un foglietto colorato e l’ha incollato sotto uno dei tre simboli che guidano gli anni di scuola dell’infanzia: folletti, draghi e leoni. Una piccola scelta, ma dal grande significato: “Io ci sono. Questo è il mio posto”.
Che bello cominciare un nuovo anno così, sapendo che qualcuno ti aspetta e che si è preparato per accoglierti con cura. In un posto così è bello andare. “Ho voglia di andare a scuola: lì si fanno tante cose belle, ci si diverte, si gioca e si fa ginnastica!”, ci ha raccontato Cecilia.
E proprio grazie a questo inizio, pieno di attenzione, i nostri bambini più grandi — draghi e leoni orgogliosi — si sono sentiti pronti ad accogliere a loro volta. Dal giorno dopo, infatti, hanno cominciato ad arrivare i nuovi piccoli amici: i folletti. “Ora sono grande, non voglio più fare l’asilo nido, sono un folletto dei verdi!”.
Certo, un nuovo inizio porta anche qualche fatica. Qualcuno ha pianto, com’è naturale… ma non sono stati lasciati soli.
Un bambino più grande, ha raccontato: “Lucia il primo giorno piangeva, ma poi ci ha conosciuto e ha voluto restare con noi”. È successo qualcosa di bellissimo: la paura ha lasciato posto alla curiosità, perché quando scopri che non sei solo, anche ciò che fa paura diventa una bella avventura. “A volte piangono, ma io gli dico che poi la mamma torna e che qui ci si diverte tantissimo, si fanno tante cose belle e ci sono un sacco di giochi”, aggiunge Agostino.

All’asilo non solo si gioca, a volte si canta anche e i bambini sono talmente affascinati da questa attività che iniziano ad arrivare strane domande a casa: “Mamma chi è il saggio?“ e aggiunge il folletto Filippo “Perché abbiamo cantato che ha fatto la casa su una roccia così che la tempesta non l’ha buttata giù“.
I draghi e i leoni — con grande serietà e un po’ di emozione — hanno cominciato a trasmettere ai piccoli ciò che a loro volta hanno imparato da altri bambini più grandi gli scorsi anni: come si mettono le scarpe all’ingresso, il grembiule, come si mangia il primo piatto in silenzio (…o almeno ci si prova!).
Piccoli gesti, ma pieni di orgoglio: “Io aiuto tutti i folletti se hanno bisogno. Adesso tocca a noi insegnare!” ci dice una bambina. “I bambini più grandi mi hanno insegnato a riordinare quando suona la campanella” racconta Filippo. “Ci stiamo conoscendo e stiamo diventando amici” ha detto qualcuno con il sorriso negli occhi.
Ed è proprio da qui che vogliamo augurare a tutti noi, grandi e piccoli: buon anno di nuove amicizie, crescita e conoscenza. Che sia un viaggio fatto insieme, dove ognuno ha qualcosa da dare e qualcosa da scoprire. Dove ogni giorno, davvero, c’è qualcuno che ti aspetta.



